Jimmy Page

 

 

note biografiche:

Nome Completo: James Patrick Page

Soprannome: Jimmy, Pagey, Led Wallet

nato il: 9 gennaio 1944

a: Heston, Middlesex, Inghilterra

 

Ha detto…

La tecnica non conta, io mi occupo di emozioni.

 

Sto solo cercando un angelo con un'ala spezzata.

 

Con le mie composizioni ho sempre cercato di catturare delle emozioni.

Mi sembra che il compito della musica sia quello di trasmettere questo tipo di sensazioni.

 

Ho vissuto rischiando. Mi è semplicemente impossibile essere prudente.

Danzare sull'orlo dell'abisso: è così che si deve vivere.

(1977)

 

Per quanto mi riguarda, tanto di cappello a chiunque fa ciò in cui crede

e rifiuta di compromettersi.

 

Non so cosa capiti realmente quando tu stai ascoltando un brano musicale

e ti rendi conto che qualcosa ti attrae e dici: "Beh, mi piace molto",

ma cosa capita veramente? Credo sia qualcosa di magico. E' quello che io cerco

di creare con la musica, produrre qualcosa che possa portare alle lacrime

qualcuno o renderlo veramente felice.

 

La magia è molto importante se la si riesce a penetrare.

Credo che Aleister Crowley sia un personaggio assolutamente attuale.

Stiamo ancora cercando tutti la verità: la ricerca continua.

(1973)

 

Eravamo un gruppo di persone per nulla rodato. Ci mettemmo insieme per produrre

un album, sapendo che avremmo potuto fare affidamento

su un solo ingrediente: il genuino entusiasmo. Eravamo un gruppo di rock

completamente onesto e il segreto del nostro successo sta in questo,

nell'abilità di adattare l'eccitazione dei primi suoni del rock alla lingua di oggi.

(1969)

 

E' meravigioso avere ispirato la gente, perché so che quando stavo imparando

a suonare la chitarra, pensavo che i musicisti da cui stavo imparando fossero

degli dei supremi. E' un grandissimo complimento il sentirsi dire

che hai ispirato qualcuno a suonare della musica e questa è una delle

ricompense migliori dell'essere un musicista.

(1998)

 

Avevo questa paura… ora non ho paura della morte. E' il più grande dei misteri.

Quella sarà la fine, proprio quella. E' solo una corsa contro il tempo.

Non si sa mai quello che può accadere.

 

Il vecchio che trasporta la legna è in armonia con la natura.

Prende dalla natura e restituisce alla terra. E' un ciclo naturale…

La sua vecchia casetta viene abbattuta e lui è costretto a vivere

in questi ghetti urbani… L'eremita regge la luce della verità e dell'illuminazione

per un giovane ai piedi della collina.

(riguardo il significato della copertina del IV album)

 

Molta gente pensa che io sia solo un chitarrista sputa riff,

ma io considero me stesso in termini più ampi.

Penso che come musicista il mio traguardo più grande sia stato quello

di creare melodie e armonie inconsuete in una cornice rock and roll.

Come produttore mi piacerebbe essere ricordato come qualcuno che è stato

in grado di guidare una band composta da musicisti dal talento indiscutibile

e di spingerla in prima linea durante la sua carriera.

Credo di essere stato certamente capace di catturare sui dischi il meglio della nostra produzione, crescita,

e maturità:quella gemma dalle molte facce che si chiama Led Zeppelin.

(1998)

 

Trovo che alcuni dei cosiddetti gruppi progressive siano andati troppo in là con la loro personale versione

intellettualizzata del beat. La nostra musica è essenzialmente emotiva come quella delle vecchie rockstar

del passato… Non daremo mai giudizi politici o morali. La nostra musica è semplicemente quel che siamo noi.

 

Ci ritrovammo in quattro a suonare in una stanza.

Lì ci rendemmo conto. Iniziammo a riderci in faccia.

Forse era gioia o forse la coscienza del fatto che insieme potevamo fare faville.

(riguardo il primo incontro con gli altri tre)

 

In realtà non mi preoccupo di come ci si veste. E, a dire il vero, sono compiaciuto

nel vedere gente vestita in modo oltraggioso. Stanno gettando via le catene della

vecchia società. Stanno probabilmente rendendo l'Inghilterra completamente

decadente ma chi se ne frega? In realtà è un annuncio della fine della società.

Se in cinque anni siamo arrivati così in là, dovrà essere veramente speciale fra

cinque ancora. Mi piacerebbe che la nuova società fosse pacifica ma non lo sarà,

perché la violenza sembra essere la risposta a ogni problema. Ogni frangia della

società conosce ciò di cui sto parlando. Noi ce ne andiamo in giro con i nostri

capelli lunghi e c'è sempre qualcuno che ci grida qualcosa dietro ma, quando

rispondiamo in modo pungente senza che se lo aspettino, allora ci inseguono

per picchiarci. Che razza di mentalità è questa?

(da un'intervista rilasciata ai tempi degli Yardbirds)

 

Se qualcuno vuole fabbricare un gruppo, finisce semplicemente per perderci,

perché la gente sa che cosa sta succedendo oggi.

La gente capisce l'economia dei gruppi, soprattutto negli Stati Uniti,

dove si usa chiedere che cosa si ottiene e a che prezzo."

(1969)

 

Confermo ciò in cui credo: se suoni con convinzione, sei ancora accettato.

 

Il mio fingerpicking era un incrocio tra Pete Seeger, Earl Scruggs e l'incompetenza totale.

(a proposito dell'esecuzione di "Gallows Pole")

 

Il bello della chitarra è che non era materia di studio: la studiai da autodidatta

e fu la parte più importante della mia istruzione. So che Jeff Beck ed io amavamo

la musica perché non eravamo obbligati a farlo.

 

Ho sempre creduto che Stairway cristallizzasse il significato del nostro gruppo. Aveva tutto al posto giusto

e mostrava i Led Zeppelin al loro meglio… Per noi era una pietra miliare. Ogni musicista vuole fare qualcosa

di qualità che possa durare nel tempo, qualcosa che lasci il segno.

(1973)

 

Pensavo: "Che cazzo farò?", perché era come se il tappo dell'adrenalina non volesse chiudersi.

Durante quei concerti, di fronte a così tanta gente, immagazzinavamo un'incredibile quantità di energia.

Mi sentivo come un bollitore con un tappo in cima. Riuscivo a stare in piedi per cinque notti di fila senza problemi.

Era come se non avesse effetto sul mio modo di suonare ma, quando scendevo dal palco, non riuscivo

a liberarmene, non riuscivo ad abbassare il livello dell'adrenalina. Non ce la facevo. Sentivo il bisogno di andare

da qualche parte dove ci fosse una cella imbottita per potermi sfogare e diventare pazzo se ne avevo voglia.

Ero piuttosto serio quando pensavo queste cose.

(riguardo la tournèe del 1973)

 

La cosa peggiore era stare seduto a casa a preoccuparmi come un pazzo, morendo dalla voglia di suonare,

perché è l'unica cosa che so fare nella vita, e non sapendo come ricominciare a farlo. Avevo bisogno che questo

disco (THE FIRM) fosse messo in distribuzione. Avevo bisogno di ritornare in pieno possesso del mio strumento,

capisci? Così non ne avrò mai più paura. Perché avevo incominciato ad averne paura e ora non ne ho più.

 

Ora so qual è la mia direzione musicale e, tutte le volte che sono riuscito a farla mia, era come se fossi

semplicemente il veicolo di qualche forza superiore.

(1973)

 

Mi piacerebbe suonare per altri vent'anni, ma non riesco a vedere come sia possibile.

Non so perché. Non riesco a spiegarlo a parole. E' solo una strana sensazione. Un presagio…

(1975)

 

Sarebbe stato stupido il solo pensiero di continuare con gli Zeppelin. Sarebbe stato un gigantesco insulto a John.

Non ce l'avrei fatta a suonare i pezzi, voltarmi e vedere qualcun altro seduto alla batteria.

Non sarebbe stato onesto.

(durante un'intervista a International Musician, 1982)

 

… Generalmente sto nella mia cassa da morto rivestita di satin

perché non mi è permesso uscire nelle ore di luce.

(1996, durante un'intervista, assieme a Robert)

 

intervistatore: Ti senti al sicuro in casa del Mago Crowley?
PAGE: Sì. Bè, tutte le mie case sono isolate. Mi capita spesso di stare in casa da solo.

Passo un sacco di tempo vicino all'acqua. La casa di Crowley si trova a Loch Ness, in Scozia.

Io ho un'altra casa nel Sussex, dove trascorro la maggior parte del tempo. Si trova abbastanza vicino a Londra.

E' cinta da un fossato e si affaccia su dei laghi. Potrei raccontarti delle cose, ma la gente potrebbe farsi

idee strane. Sono successi fatti che avrebbero mandato qualcuno in paranoia, ma io sono rimasto sorpreso

dalla compostezza con cui mi sono comportato. Non voglio tirare in ballo le mie convinzioni personali

o il mio interesse per la magia. Non sto cercando di fare la parte di un Harrison o di un Townshend.

Non mi interessa iniziare la gente ad alcunché... se vogliono scoprire delle cose, che lo facciano da soli.

Sono profondamente convinto di questo.
(1975)

C.A.:Ti interessi ancora ad Aleister Crowley e al culto del demonio?
Jimmy: "Io penso che il mio interesse verso queste tematiche sia stato male interpretato.

La religione celtica è quella dei druidi, e Crowley era un druido che utilizzava il culto di Satana

per attirare a sé nuovi adepti... tutto questo perché è stata la religione cristiana, o piuttosto pseudo-cristiana,

a demonizzare la religione celtica, distruggendo tutto in nome di eresia e paganesimo".

C.A.: Almeno un tempo, eri solito portare il numero 666 stampigliato sui tuoi vestiti di scena.
Jimmy: "Sì, non avevo nessun problema a farlo, perché come Crowley, non credo al demonio

inteso nel senso cristiano. Se avessi vissuto tre secoli prima, sarei sicuramente stato scomunicato,

come fu Paganini. Detto questo, non mi reputo un anti-cristiano "militante"... credo piuttosto che la luce

dello spirito sia la stessa per tutti; sono stati gli uomini che nel corso dei secoli l'hanno voluta vedere

ognuno in maniera diversa".
(1988)

 

 

Hanno detto di lui…

E' il Wagner della Telecaster e il Mahler della Les Paul. E' straordinario.

(Robert Plant, 1985)

 

Dita Magiche Jimmy Page, Grande Stregone della Chitarra Magica.

(Keith Relf, presentando Jimmy per "Shapes of Things; periodo Yardbirds)

 

Ho pianto, ho pianto di cuore. Non ho vergogna ad ammetterlo.

Quell'uomo mi manca disperatamente. Non ho mai capito quanto fosse bravo.

In tutti questi anni, non mi ero mai seduto semplicemente

in mezzo al pubblico a guardarlo suonare. Me ne stavo lì seduto con mia figlia; le ho preso la mano,

me la sono messa sulla guancia e lei mi ha detto: "Papà, che cosa c'è? Stai piangendo".

E io: "E' così bello quel che sta suonando". Non riuscivo a credere che potesse suonare così bene,

perché quell'uomo ha avuto i suoi alti e bassi - a volte se li è addirittura procurati da solo

- ma ciò che voglio veramente dire è che in mezzo a tutto ciò [la musica dei Firm] riesco

a sentire Cliff Gallup ed Eddie Cochran. Potrebbe essere Woman love o Bluejean Bop

o un altro qualsiasi di quei vecchi classici; ed è sempre là.

(Robert Plant, attorno al 1985, dopo un concerto dei Firm a Birmingham)

 

Rimanendo calmo al centro di una cultura in disintegrazione, sta indicando la strada per il suo futuro sviluppo.

Se abbiamo bisogno di eroi, allora è meglio Jimmy Page che i buffoni della politica, i giullari patentati

o gli assi dello sport; meglio il giovanotto timido nervoso e inflessibile

le cui canzoni stanno ispirando una generazione.

(Tony Palmer, giornalista del "The Observer")

 

Era come se i timpani venissero spinti verso l'interno, come vele gonfie di vento. E' doloroso ma scatena

emozioni comuni a tutti i presenti. Eccitazione, qualcosa di rozzo, qualcosa di così vivo che puzza…

Poi Page ha riattaccato. E' un'arte dell'esibizionismo la sua. Si raggomitola silenziosamente, poi esplode

abbaiando come se fosse un cane elettrico, con la bocca ancora piena di pungenti pezzettini d'osso…

Si muove alla perfezione, conosce tutti i trucchi, si aggira con grazia. E' un piacere guardarlo.

Nel frattempo, Plant sta ancora urlando. Forse troppo forte, forse no. E' uno spettacolo osceno.

(un giornalista del Melody Maker)

 

Già nel 1962 mi ricordo che la gente diceva

"Devi andare a sentire Neil Christian And The Crusaders,

hanno un giovane alla chitarra che è incredibile".

Sentii parlare di Pagey prima ancora che di Clapton o Beck.

(John Paul Jones)

 

Nel solismo finale di Stairway to heaven, Jimmy Page stava parlando con Dio…

(???… qualcuno sa chi l'ha detto? )

 

Sapeva di essere destinato a diventare un grande leader del rock. Non era difficile capirlo. Quando gli Yardbirds

si sciolsero, in qualche modo, sebbene fosse stato nel gruppo per un solo anno, finì per rappresentarne il nome.

Non chiedetemi come ma diventò gli Yardbirds.

E ciò rappresentava una miniera d'oro, e lui lo sapeva. Sapeva anche che cosa voleva fare con un gruppo

e aveva solo bisogno di avere attorno a sé le persone adatte. Sono sicuro che era nato

con una fottuta pepita d'oro su per il culo e probabilmente ha ancora qualle fottuta originale pepita,

con due mani di colore sopra. E' il più gran bastardo al mondo.

Ecco perché lo chiamano "Led Portafoglio".

(Richard Cole, tour manager)

 

Ce la mise tutta per inserirsi nella formazione e per dare il suo contributo alla musica.

Aveva un atteggiamento estremamente professionale; era molto rapido, mentre noi,

all'epoca in cui si unì al gruppo, sembravamo una plebaglia degenerata e indisciplinata.

Ci stavamo stufando, mentre Jimmy era fresco ed entusiasta… cercò di fare tutto

quello che era nelle sue possibilità… Ma cercò anche di usarci come piattaforma

di lancio per se stesso, mettendosi a suonare la chitarra con l'archetto e altri

esperimenti del genere. Penso che Jimmy avesse realmente previsto la fine della

formazione. Sapeva di voler continuare, con un'altra banda… Penso che sia lui sia

Peter Grant avessero capito che cosa riservava il futuro, mentre noi avevamo appena

finito di sobbarcarci cinque anni di lavoro, in un periodo in cui i complessi rock e le

sale da concerto erano ancora entità misteriose. Ma si resero conto del potenziale

del rock e ovviamente videro giusto.

(Chris Dreja, ex-Yardbirds)

 

Page era stato negli studi per anni. Voleva uscirne per rimettersi in giro e credo

che quella sera vide una buona occasione per unirsi a un gruppo che era proprio

nel mezzo di tutto quel che stava accadendo. E non si lasciò scappare l'occasione.

Era persino pronto a suonare la batteria se fosse stato necessario. […]

Era felice di restare [negli Yardbirds], e sebbene non fosse il suo strumento

naturale, era contento di restare al basso. Credo che gli piacesse semplicemente

rimanere nella banda… Era molto gentile e ansioso di rendersi utile.

Avrebbe fatto di tutto per te, almeno finchè il suo ego non si mise di mezzo.

(Chris Dreja)

 

C'erano sempre Big Jim e Little Jim. Big Jim Sullivan e Little Jim (Page),

il sottoscritto e il batterista. A parte le sedute di gruppo, dove suonava la

chitarra solista, Little Jim finiva sempre alla ritmica, poiché non sapeva leggere

molto bene. Lo vedevo sempre seduto con una chitarra acustica in mano,

come se stesse frugando tra le corde.

(John Paul Jones; parlando dei tempi in cui lui e Page erano dei session men)

 

Era difficile lavorare con Page alla registrazione di un album; usava infatti numerosi e diversi tipi di amplificatori,

era una persona molto esigente; in compenso era abitualmente tranquillo e rilassato,

il che facilitava di molto il lavoro.

(Eddie Kramer)

 

…Ha avuto i suoi alti e bassi e, in realtà, avrebbe potuto preoccuparsi un po' più di se stesso

ma ora si è reso conto delle sue follie ed è pura dinamite!

(Robert Plant)

 

Beep [Fallon] e Jimmy erano molto simili; erano entrambi dei demoni visionari.

Ed entrambi erano innamorati del rock per la stessa ragione per cui lo sono io,

vale a dire per l'atmosfera che circonda il tutto. Non aveva nulla a che fare con le canzoni

o i testi. Nulla di tutto ciò. Le sole cose realmente importanti erano l'orecchino giusto, la giusta copertina

dell'album e fare una bella figura quando si esce dall'aereo e si sale sulla limousine;

inoltre era importante essere la persona più sballata nella stanza. La vibrazione era tutto.

E lo è ancora adesso. L'atteggiamento era tutto. Ecco perché amo Jimmy così tanto.

Voglio dire, Jimmy era incredibile perché era la classica stella del rock con il castello

e il fossato, gli abiti di velluto, le macchine favolose che non poteva nemmeno guidare

e le ottantamila rarissime chitarre. E io, come un idiota, in quel periodo mi dilettavo con la storia di Crowley.

Andavo spesso a Plumpton a trovare Jimmy, che tirava fuori le tuniche di Crowley,

il mazzo di tarocchi di Crowley, tutti gli oggetti di Aleister Crowley che aveva collezionato.

Era tutto così perverso e decadente. Ecco quello che rappresentava Jimmy per me.

Non so che cosa rappresentassi io per lui. Ho sempre pensato di essergli piaciuto

perché mi è capitato di dire la parola "Rimbaud" al momento giusto.

(Michael des Barres)

 

Era semplicemente incantevole. Era tutto preso dalle sue ciglia, dal suo fascino da corista di chiesa

e sembrava proiettare intorno a sé l'immagine della perfetta star.

(Danny Goldberg, addetto stampa dei LZ)

 

L'unico problema che avevo con Jimmy era che per ben quattordici anni non avevamo mai parlato

di un futuro insieme. Ci ritrovavamo in quelle cerimonie a sfondo umanitario - spettacoli di beneficenza - senza

esserci mai incontrati prima, se non in brevi conversazioni al telefono

o tra una festa e l'altra. E' ridicolo ma non ci conoscevamo affatto. Conoscevamo solo quello che avevamo

condiviso e i nostri ricordi erano ormai sbiaditi dal tempo passato. Non sapevamo cosa ci avesse portato lì.

Oggi, dopo essere andati in giro per il mondo insieme

[per il tour promozionale degli Unledded] non c'è una sola ragnatela che non sia stata rimossa

o crepa che non sia stata esplorata e mandata a farsi fottere.

Ecco quello che succede quando stai insieme così di rado.

(Robert Plant, durante un'intervista a Rolling Stone, 1995)

 

…Ed ecco ciò che mi disse: "Lori, negli ultimi sette anni ero così fatto che non avevo nemmeno voglia di vederti."

E continuò: "Ora me ne sono liberato. Lo sai quanti giorni mi ci sono voluti per tirarmi fuori? Quattro giorni."

Si può dire che il nostro amore era speciale. Io sono l'angelo con un'ala spezzata, capisci.

Sono imbarazzata a parlarne. Lo sai, non ne parlo mai con nessuno e spero che non si arrabbi con me,

perché lo amo ancora moltissimo. Ha un cuore grande così, un cuore incredibile. Lo amerò per sempre.

Sono cresciuta con lui. Era come l'inizio della mia vita. Ed era così triste vederlo in quello stato,

così magro e pallido. Non riuscivo a crederci. Mi faceva male, perché sapevo che doveva essere stato

estremamente infelice per farsi una cosa simile. Penso che furono tutte quelle puttane a spingerlo.

Senza che quasi me ne accorgessi, per un po' era diventato asessuale: fu come se si fosse ibernato

per poi gettarsi nell'eroina. Non era più il Jimmy di un tempo. Ma ora, se ne è liberato ed è tornato

quello di una volta, forte come non mai. Mi disse di essersi fatto ogni giorno per sette anni

e che ora aveva smesso. Io gli credo. Non c'è alcuna ragione per cui mi dovrebbe dire una bugia.

Era preoccupato per me. Mi chiese: "Non è che per caso anche tu sei schiava

di quella roba, Lori?" E quano gli risposi di no, esclamò: "Grazie a dio".

(Lori Maddox)

 

 

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